venerdì 17 dicembre 2010

Tecniche di comunicazione aziendale: l’arte della divulgazione delle notizie.


Una delle tattiche più utilizzate in certe aziende per comunicare cambiamenti (in peggio, è ovvio) è quella di far circolare le notizie prima della loro ufficializzazione in maniera tale da “assuefare” i dipendenti e non avere reazioni “spiacevoli” nei momenti liturgici di attuazione dei cambiamenti.
Per far ciò si fa uso di alcune figure che io definisco come “ripetitori aziendali”.
Tali figure possono non essere sempre le stesse persone, ma possono anche variare in base al tipo di notizia e anche alla sua gravità.
I ripetitori possono inoltre essere “volontari” o “involontari” e possono differenziarsi anche in “lineari” e “distorcenti”.
Li presenterò di seguito in ordine di meschinità decrescente.
Ripetitore volontario distorcente: è il peggiore di tutti e di solito è una figura molto vicina al vertice aziendale, sia per gerarchia che per innate attitudini al lecchinaggio. Viene appositamente incaricato dal vertice con il compito di diffondere la notizia rendendola più grave di quanto essa non sia nella realtà, in maniera tale che quando la notizia verrà divulgata ufficialmente tutti (tranne i più smaliziati) tirino un sospiro di sollievo dicendo “menomale che sono tornati indietro un po’ rispetto alle volontà iniziali….”.
Esempio: l’azienda ha deciso di far fare cassa integrazione; cosa fa? Chiama i suoi ripetitori volontari distorcenti e dice loro di mettere in giro la notizia che l’azienda sta pensando di mettere in mobilità 30 persone. Quelle pecorelle smarrite dei dipendenti, origliata la notizia, incominciano a dire tra di loro e al sindacato “non possiamo permetterlo, proponiamo magari in alternativa di fare cassa integrazione più o meno diffusa tra tutti”.
Quando l’azienda comunicherà “farete cassa integrazione, e questa toccherà quasi tutti voi”, le pecorelle smarrite tireranno un sospiro e penseranno “beh, mal comune mezzo gaudio” ed il sindacato urlerà “abbiamo vinto!”.
Ripetitore volontario lineare: usato dall’azienda quando la notizia è seria, ma non grave e quindi non vi è necessità alcuna di distorcerla durante la veicolazione. Quando si verrà  a conoscenza in maniera ufficiale dei fatti, nessuno ne rimarrà sorpreso. Anche in questo caso i ripetitori sono molto vicini al vertice aziendale.
Esempio: l’azienda chiuderà il bilancio in pareggio e quindi non erogherà il premio di risultato, valido solo in caso di attivo. I ripetitori lineari diffonderanno opportunamente la notizia con largo anticipo in modo che  quando verrà comunicata in sede ufficiale le pecorelle dipendenti diranno, “vabbè è quello che si sapeva già da tempo….”.
Ripetitore involontario lineare: di questa tipologia fa parte la maggioranza della schiera dei ripetitori e in questo caso non è necessaria la loro vicinanza ai vertici aziendali; basta un piccolo incontro alla macchina del caffè o al bar della mensa (voluto o no dal vertice aziendale) e dopo pochi secondi la notizia è già partita per il suo giro di divulgazione, rimbalzando da ripetitore a ripetitore.
Anche in questo caso, come per il volontario lineare, l’azienda usa questi ripetitori per notizie serie, ma non gravi.
Esempio: la direzione decide di non erogare più il premio in denaro a chi raggiunge 20, 30 o 35 anni di anzianità in azienda. Qualche tempo prima di comunicare ufficialmente la notizia, l’amministratore ed un direttore, al bar della mensa, si accorgono della presenza di un ripetitore. L’amministratore, dopo un cenno d’intesa col suo reggi palle, dice “dobbiamo farla finita con questo premio, è un vecchio retaggio di tempi andati…..”. Dopo pochi minuti tutti i diretti interessati avranno ricevuto la notizia che il premio è stato abolito; si incazzeranno, certo, ma siccome la notizia è giunta loro come voce di corridoio aspetteranno la sua ufficializzazione, che però avverrà mesi dopo, quando ormai la tensione si sarà allentata e si dirà “mah, lo si sapeva da tempo…….”.
Ripetitore involontario distorcente: diciamolo, è il più cretino di tutti, non capisce fischi per fiaschi o pero per pomo, ma fischi per pomo. Viene utilizzato quando non si vuol far sapere nulla del vero. Il bello è che la direzione non deve far null’altro che dire la verità, e questa verrà completamente stravolta senza sforzo alcuno. Si può utilizzare sia per notizie gravi che non, non ha importanza.
Esempio: l’azienda non vuol far sapere che non intende rinnovare i contratti di lavoro interinale. Bene, in presenza del ripetitore involontario distorcente dirà esattamente quello che vuol fare; in pochi minuti nei corridoi girerà la notizia che l’azienda si batterà per migliorare le condizioni di lavoro degli interinali e che intende cambiar loro il contratto……

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